La nebbia si alza dal mare e incombe
su questa terra brulla e vermiglia,
mentre cola dal cielo una lacrima acida
che corrode il ferro
sulla crosta rugginosa del mio vascello.
La bonaccia culla nel ventre di fuoco il suo prossimo parto:
e la tempesta è vicina e lampeggiante.
Non c’è salvezza,
piano si affoga laddove la carena si è arenata,
immobile trincia la sabbiosa secca della speranza.
© IlaDam/Pensieri erranti
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